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Deus Ex: Human Revolution

Intervista al game director Jean Francois Dugas.

Il gioco è finalmente uscito. Qualora foste interessati a completarlo al 100%, vi invitiamo a consultare la nostra soluzione completa di Deus Ex: Human Revolution!

Inutile nasconderlo: che lo si dica apertamente o meno, Deus Ex: Human Revolution è un titolo che stiamo aspettando in molti.

Un po' l'innegabile fascino del capostipite della serie, un po' che questo gioco sarebbe interessante anche qualora non vantasse origini così altisonanti, tutti gli appassionati di FPS e di RPG stanno attendendo al varco Square Enix.

Già, perché il noto colosso giapponese ultimamente sta inanellando una serie di pareggi, se non di sconfitte, che difficilmente portano alla vittoria dello scudetto. E il timore che questo nuovo capitolo possa non rivelarsi all'altezza del blasone, è palpabile.

Quanto ho visto nel mio hands-on dell'altro giorno, però, pare decisamente confortante. Certo, un paio d'ore passate sul primo livello non possono rispecchiare il prodotto completo, ma se il buongiorno si vede dal mattino, c'è di che essere ottimisti.

Purtroppo per noi, però, Square Enix ha deciso di porre un embargo per l'online fino al 14 febbraio, ragion per cui dovrete pazientare ancora qualche giorno prima di leggere le nostre impressioni.

Era possibile invece parlare fin da subito del gioco dall'inizio ai titoli di testa, ma ammetto che l'hands-on del tutorial è un'esperienza che ancora mi manca in 16 anni di onorata carriera, e che invero non sento neppure il bisogno di fare.

Spazio dunque all'intervista con Jean Francois Dugas, Direttore Creativo di Deus Ex: Human Revolution, che ha risposto simpaticamente e approfonditamente a tutte le nostre domande.

Eurogamer Ho giocato sia il primo che il secondo Deus Ex e, a quanto ho appena visto, Human Revolution pare essere il vero erede del capostipite. Per cui la domanda: qual è l'essenza delle serie? Come sei riuscito a catturarla? E ancora: come hai reagito quando ti hanno detto che dovevi realizzare il nuovo Deus Ex?
Jean Francois Dugas

Quando mi è stato confermato che mi sarei occupato di dirigere Human Revolution, all'inizio ero eccitato, poi onorato e alla fine ero terrorizzato. Per accettare un incarico di questo tipo, infatti, si dev'essere un po' pazzi, un po' ingenui e anche un po' stupidi.

Poiché credo di avere tutte queste qualità, ho accettato l'incarico e ho iniziato insieme agli altri ragazzi a raccogliere le prime idee. La prima domanda è stata proprio "da dove cominciamo?. Come ci avviciniamo a un mostro sacro come Deus Ex?". La mia risposta è stata di dire ai ragazzi di riprendere in mano i primi due episodi e giocarli a fondo per catturare lo spirito della serie.

Dovevamo capire i punti forti e quelli deboli, i muri portanti da non toccare e quelli invece da abbattere per ricostruire qualcosa di nuovo e di migliore. Dopo un po' ognuno di noi ha raccolto le proprie idee e se n'è uscito con degli appunti che ha trascritto sui dei post-it gialli, che abbiamo appeso ai muri dei nostri uffici.

Alla fine sono emersi alcuni punti portanti, come il gameplay ibrido, la trama incentrata su cospirazioni e complotti e l'ambientazione cyberpunk che prende vita in un futuro prossimo.

Rispondendo alla tua domanda, quindi, non c'è una formula magica legata a Deus Ex, ma tutta una serie di elementi che crediamo di essere riusciti a catturare.

Eurogamer Ma stiamo parlando di un'analisi razionale del gioco o di una emotiva?
Jean Francois Dugas

Entrambe. All'inizio si tratta di un processo razionale inevitabile, perché se ti affidi solo alle emozioni la tua capacità di giudizio può essere compromessa da troppe cose...

Eurogamer Un po' come nella vita, insomma...
Jean Francois Dugas

Esatto. Superata questa fase, però, ci si può abbandonare alle emozioni e pensare a tutte quelle cose che si vorrebbero portare all'interno del gioco da semplici appassionati. Sia chiaro, alla fine deve sempre prevalere l'aspetto razionale, come quando ci siamo trovati a dovere eliminare i Bancomat...

Eurogamer I Bancomat?
Jean Francois Dugas

Sì, proprio loro. Li volevo mettere a tutti i costi perché erano un elemento che avrebbe conferito al mondo di Human Revolution un certo realismo. Sono cose che fanno parte della nostra esperienza quotidiana e che al tempo stesso avrebbero reso il contesto non troppo futuristico, facendo capire che stiamo ricreando un mondo ambientato sì nel futuro, ma in uno non troppo lontano.

Poi però la loro realizzazione, col relativo sistema di hacking, ci avrebbe portato via troppo tempo e ci siamo trovati a dovere scegliere tra i Bancomat e il sistema dello stealth, e ovviamente abbiano dato la precedenza a quest'ultimo.