Enslaved: quattro chiacchiere con un Ninja
Sul gioco, su Heavenly Sword e altro ancora...
Anche se l'uscita di Enslaved, blockbuster action in arrivo per PlayStation 3 e Xbox 360 nel corso del 2010 sotto etichetta Namco Bandai, è invero ancora piuttosto lontana, abbiamo approfittato della disponibilità di Tameem Antoniades (co-fondatore e Chief Designer dei Ninja Theory) per discutere un po' dello sviluppo dell'ultima fatica dei creatori del discusso Heavenly Sword. Allacciate le cinture: si parte per una panoramica sul gioco, sui competitor, sulla deriva "motoria" dell'Industria e non solo...
Per quanto possa sembrare strano... nessuna: stiamo sviluppando le versioni 360 e PS3 assolutamente in contemporanea. Entrambe le console hanno pregi e difetti dal punto di vista hardware, ma il nostro team è composto da sviluppatori con gli attributi che sono riusciti a tirar fuori il meglio da tutte e due le piattaforme, creando così un terreno fertile per poter arrivare a qualcosa di davvero buono.
Enslaved è un gioco fortemente incentrato sulla componente action: se fosse un film sarebbe un blockbuster hollywoodiano violento ma con un cuore, qualcosa tipo Terminator 2. Il gameplay sarà comunque sfaccettato, tra puzzle, sparatorie, combattimenti, arrampicate e molto altro, anche se ogni elemento sarà integrato all'interno di un'unica esperienza globale piuttosto che in sezioni in stile mini-game. Aspettatevi insomma un action game che richiederà forza bruta ma anche arguzia e cervello.
L'arma principale a vostra disposizione sarà il vostro fidato bastone: grazie a esso potrete eseguire una grande varietà di attacchi, anche se in Enslaved non sarete costretti a imparare combo kilometriche.
Gli attacchi saranno semplici da eseguire e ovviamente si potranno unire per formare una combo, ma quello che più importa è che ogni tipo di avversario avrà uno specifico punto debole da trovare per essere sfruttato a vostro vantaggio.
L'abilità del giocatore starà insomma nello sfruttare i punti deboli per sbarazzarsi in maniera efficace dei nemici piuttosto che nell'eseguire teatrali mosse superfighe: dopotutto Monkey è un sopravvissuto che uccide in modo rapido e sbrigativo, senza bisogno di pavoneggiarsi con nessuno (anche perché è rimasto solo al mondo).
Alcuni avversari presenteranno poi delle debolezze congenite strettamente legate alla loro natura, che Trip si occuperà di identificare e di segnalare: potrete quindi ad esempio strappare il braccio-mitra a un robot per usarlo contro i suoi stessi compagni, oppure potrete ferire un cyborg con la sua stessa chela per trasformarlo in una bomba sul punto di esplodere da tirare nel bel mezzo di un gruppo di nemici.
Con il procedere dell'avventura Trip si approprierà inoltre della tecnologia dei robot distrutti per migliorare le armi di Monkey, consentendo di aggiungere una nuova dimensione tattica agli scontri.
No niente più assetti. Questo è un titolo molto più incentrato sulla pura azione che non sul combattimento: il combattimento è ovviamente importantissimo ma ci sono anche altri elementi come gli enigmi, le arrampicate e le tattiche basate sul coinvolgimento di Trip che non erano certamente presenti in Heavenly Sword.
Praticamente ci siamo fatti le ossa con Heavenly Sword e ora con Enslaved stiamo mettendo a frutto tutto quello che abbiamo appreso, toccando orizzonti di gameplay del tutto inediti.