Essere Nathan Drake
Nolan North, l'uomo dietro l’eroe di Naughty Dog.
Essendo impegnato nel mondo dei videogiochi, come viene trattato il buon North dai suoi colleghi del cinema? "
"Avrai sempre a che fare con qualche battutina o mugugno", spiega, "ma ti dirò una cosa: di recente ho avuto modo di recitare in maniera classica, di fronte a una videocamera, e un membro della troupe di produzione mi ha avvicinato e mi ha chiesto 'Puoi farmi un autografo sulla confezione di Uncharted?', mentre gli altri non facevano che chiedermi 'ma sei tu Nathan Drake?'".
"Conosco persone che lavoravano nell'ambito videoludico e che mi dicevano che prima o poi sarei passato all'animazione, come loro. Adesso stanno tutte tornando indietro. Per farla breve, chi se ne frega? Se qualcuno ha dei problemi con me, benissimo, stia lontano dal mio parco giochi".
Di sicuro Hollywood non può più fare a meno di tenere lontani i suoi artigli dai titoli di maggior successo e i risultati sono stati, con pochissime eccezioni, incredibilmente brutti, come spesso succede nel cammino inverso, quando da una pellicola si cerca di sviluppare un gioco che ne sfrutti il successo.
Tuttavia, con David O. Russel, scrittore di Three Kings, al timone dell'adattamento per il grande schermo di Uncharted: Drake's Fortune, possiamo azzardare un cauto, molto cauto ottimismo nei confronti del risultato finale.
"So bene che gli scettici saranno parecchi", ammette Hennig, "chiunque voglia girare un adattamento di Uncharted si trova in una posizione difficilissima, perché la nostra peculiarità è che ci muoviamo sul terreno del cinema, usiamo un linguaggio e una narrazione simili. Un film non potrebbe comportarsi allo stesso modo, sarebbe un doppione, si mangerebbe la coda".
"Onestamente preferisco sia la persona che ha scritto Three Kings a creare l'adattamento di Uncharted, piuttosto che qualcun altro. Ha un talento incredibile, quindi penso che la gente dovrebbe dargli un po' di fiducia".
Per North, il problema va visto da un'angolazione differente, ovvero il divario tra ciò che definisce la fama in un film piuttosto che in un videogioco: "Se fossi il produttore spenderei tutti i miei soldi in un'affidabile star del botteghino oppure in un perfetto sconosciuto? È un enorme rischio economico".
D'altronde, a parte qualche stretta di mano occasionale quando è a fare shopping, Nolan è una star che vive una vita normale e gli va benissimo così, per lui l'anonimato è una benedizione.
C'è una voce di corridoio secondo la quale a North verrà offerto un ruolo secondario, ma è la star americana Mark Wahlberg l'uomo incaricato di portare sul grande schermo le vicende di Nathan Drake. "Finché continuiamo a fare giochi e non viene messo in discussione il mio lavoro qui, penso sia fantastico che David O. Russell, e chiunque verrà scelto per far parte del cast, faccia un film dedicato alla saga, regalandoci un punto di vista nuovo e differente".
Fortunatamente, per i giocatori la prospettiva di assistere a un altro goffo e raffazzonato adattamento hollywoodiano è solo una piccola distrazione rispetto al largamente anticipato e atteso terzo capitolo delle avventure di Drake.
"Dopo Uncharted 2 potevamo spingerci ancora più in alto, e starà al pubblico decidere se con il terzo episodio ci siamo riusciti. Se il quarto vedrà Drake combattere mostri alieni sulla Luna, probabilmente ci fermeremo, ma penso che evitando certe tematiche esagerate potremo continuare a raccontare buone storie per un sacco di tempo".
"Una delle principali regioni del successo del titolo sono le capacità di scrittura di Henning. Ho fatto un sacco di film, serie TV e altri giochi, e non ho mai trovato niente di scritto così bene. E non è per niente facile", conclude North, prima di infilarsi nuovamente la tuta di gomma del motion capture.
"Naughty Dog sta creando qualcosa di più profondo e interessante rispetto a qualunque gioco io abbia mai fatto. E ne ho fatti un bel po', fidatevi".