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Quattro chiacchiere tra genio e follia
Shadows of the Damned è ormai in dirittura d'arrivo e come anticipazione dell'ultimo hands on che precederà l'uscita del gioco abbiamo pensato di proporvi una succosa intervista a Suda51, uno dei grandi nomi dietro a questo folle progetto.
Gli argomenti che abbiamo trattato riguardano le origini del gioco, le particolarità della storia e i motivi di alcune scelte che hanno portato alla creazione di un mondo assolutamente fuori di testa e di un protagonista tutto d'un pezzo. Insomma, godetevi le parole di Goichi Suda!
Mikami si è concentrato principalmente sul combattimento, assicurandosi che il gameplay filasse liscio e che non ci fossero problemi. Per quanto mi riguarda mi sono occupato della storia e del concept generale del gioco, compreso il framework del gameplay. C'è stato davvero moltissimo lavoro per questo gioco.
Considerando che stiamo parlando di una storia d'amore il protagonista doveva necessariamente essere passionale e pronto a tutto pur di salvare la propria amata. Era fondamentale che fosse forte e coraggioso. Per questo ho scelto di creare un personaggio latino, più precisamente spagnolo. D'altra parte Mario è italiano, giusto? (ride)
A dir la verità ho sempre cercato di evitare le storie d'amore. All'inizio la storia che avevo pensato era molto complicata, forse troppo per il grande pubblico. Mi è stato chiesto di semplificare un po' le cose e mi è stata proposta la storia d'amore come variante sul tema. Alla fine penso di aver lavorato bene e di aver creato una storia d'amore intensa.
Voglio dire...è dannatamente chiaro il motivo per cui Garcia voglia salvare la sua ragazza, giusto? Fra l'altro a darmi questo consiglio è stato un ragazzo italiano che lavora con noi!
In effetti credo di sì.