Homefront
Un nuovo sfidante sale sul ring degli FPS.
In alternativa troviamo l'altrettanto classica modalità Team Deathmatch dove sono le uccisioni a far accumulare punti al proprio team per arrivare prima degli altri alla vittoria finale e permettere al nostro alter ego Virtuale di accedere all'utilizzo di gadget sempre più raffinati e veicoli di vario tipo.
La selezione di scene prese direttamente dal multiplayer che abbiamo preparato per voi, mette chiaramente in mostra questo aspetto e dà un'idea piuttosto precisa di quello che potete aspettarvi da questo titolo sul fronte dell'online.
Sempre in termini di modalità, abbastanza interessante è una variante di entrambe le modalità chiamata Commander: in questo caso, a seconda dell'andamento della partita, il server ci indica in automatico le zone della mappa in cui sta avvenendo la conquista di un obiettivo o dove si trovano i giocatori avversari autori di uccisioni in serie che li rendono una minaccia importante per la nostra squadra.
Scordatevi quindi giochetti à là Modern Warfare 2 dov'è possibile camperare in zone scarsamente accessibili, ben nascosti alla vista degli avversari per accumulare kill su kill. L'indirizzo generale di Homefront è abbastanza chiaro: mappe di grosse dimensioni, veicoli e la funzionalità del comandante di Battlefield (anche se molto semplificata rispetto all'originale comandante umano di Battlefield 2) si affiancano a equipaggiamenti sbloccabli, killstreak e armi customizzabili che strizzano invece l'occhio ai patiti dei recenti Modern Warfare.
Il tutto, condito da classi personalizzabili con cui è possibile alterare il proprio stile di gioco in base all'arma e ai gadget utilizzati, come macchinine con tanto di gatling, minielicotteri con lanciarazzi e droni di sorveglianza che avevamo già usato in Fuel of War. Anche i veicoli giocano una parte molto importante nel corso di una partita: risparmiando i punti accumulati con le uccisioni, è possibile riapparire dopo la propria morte a bordo di mezzi sempre più potenti.
Jeep e blindati leggeri sono la norma, ma è indubbio che tank ed elicotteri possono cambiare le sorti di una partita se utilizzati nel modo giusto e in collaborazione con il resto della squadra (leggasi, qualcuno mi copra le chiappe a ore sei...).
Tutto perfetto quindi sotto il profilo del multiplayer? Non esattamente. Se non ci sono dubbi sul fatto che Homefront abbia le carte in regola per divertire fino a che non si è sbloccato tutto lo sbloccabile (un mese di gioco abbondante, a occhio), non si può fare a meno di notare una certa povertà di contenuti sul fronte della combinazione di mappe e modalità disponibili: i sei scenari, per quanto ampi e ben fatti, non possono competere con la dozzina di quelli della stimata concorrenza. Ancora più importante è la scarsità delle modalità di gioco disponibili.
Alla fine della fiera solo due sono valide ,e per quanto possano servire a mantenere compatta la comunità, ci ha lasciato abbastanza perplessi il fatto che con il minimo sforzo sarebbe stato possibile realizzarne altre (Capture the flag, Objective e la stessa linea del fronte di Frontlines sono le prime che ci vengono in mente), che avrebbero aumentato esponenzialmente le opportunità di gameplay di Homefront.