La storia di Halo 2
Eurogamer rivive con Bungie lo sviluppo del gioco che ha segnato un'epoca.
Alla fine, Bungie riuscì nell’impresa. Halo 2 fu distribuito il 9 novembre 2004. L’attesa era alle stelle, un milione e mezzo di copie preordinate, un record per l’industria, e 2,4 milioni di copie furono vendute nelle prime 24 ore di commercializzazione, ponendo il gioco in vetta alle classifiche quale prodotto d’intrattenimento con il più alto incasso di sempre.
Griesemer, che era stato coinvolto nelle fasi di test del gioco, sapeva che Bungie aveva tra le mani una grossa hit. L’ossessione del team per i test intensi nacque proprio con Halo 2, e Griesemer aveva già le statistiche di gradimento sul gioco.
Eppure non tutti nella compagnia ne erano pienamente convinti. Griesemer ricorda con un sorriso: “C’era parecchia gente che ci accusava di aver mirato troppo in alto, di aver rovinato il franchise”. Il gioco, ovviamente, guadagnò punteggi enormi ovunque. Anche alcuni giocatori, comunque, non furono pienamente convinti, e ciò per due ragioni.
La prima era il finale, chiaro segno di quanto materiale narrativo Bungie avesse dovuto escludere dal gioco. Il secondo fu un segreto gelosamente custodito dal team, ovvero il secondo personaggio giocabile, l’Arbiter, un Covenant Elite attraverso cui ammirare le eroiche imprese di Master Chief. Un guerriero nobile, tradito dai suoi stessi leader, un secondo protagonista che di certo diede profondità alla storia. Eppure, ci furono giocatori a cui non piacque affatto.
Brian Jarrard, Lead Community di Bungie, ci pone il suo punto di vista in merito alla questione. “Più che per il fatto di vestire i panni dell’Arbiter, credo che i giocatori siano rimasti delusi dal fatto che attraverso il marketing avevamo promesso un’esperienza basata sulla salvezza della Terra nella lotta contro i Covenant, mentre nel gioco finito c’erano unicamente due missioni esplicitamente riferite a tale contesto.”
In sostanza tale fraintendimento è riconducibile ancora una volta alla mole di materiale scartato. Nei piani originali dovevano essere presenti altre due missioni in cui si tornava sulla Terra e si combatteva per tale obiettivo. Ciò, secondo Jarrard, avrebbe senz’altro placato il malcontento di quei giocatori rimasti delusi.
Butcher si dichiara contrario a questa versione dei fatti. “Non credo sia così. Credo piuttosto che una parte di giocatori si aspettasse un film di guerra, una sorta di Medal of Honor con gli alieni, ma questo non era il gioco che avevamo creato”.