Lara Croft and the Guardian of Light
Quattro chiacchiere con Karl Stewart.
Questa estate, a quasi 18 mesi di distanza dal lancio di Tomb Raider: Underworld, vedremo un altro lato di Lara Croft. Sì, avete capito bene, sta per tornare, e sì, ha ancora a che fare con delle tombe.
A questo punto vi starete senz'altro chiedendo come mai manchi l'ormai storico titolo "Tomb Raider" ma questa omissione è molto semplice da spiegare. The Guardian of Light sarà infatti un titolo leggermente diverso dai suoi predecessori, non solo per la sua stessa natura, ora incentrata sulla cooperazione oltre che sulla classica struttura action-adventure, ma anche per il modo in cui sarà rilasciato. Il titolo è infatti previsto su PC, PSN e Xbox 360 solo in forma scaricabile.
Karl Stewart di Crystal Dynamics è convinto che il team abbia fatto un buon lavoro e noi di Eurogamer non abbiamo perso l'occasione di scambiare con lui quattro chiacchiere per saperne di più sul progetto.
Quando abbiamo iniziato a lavorarci era senz'altro un esperimento. Abbiamo diviso lo studio in due parti 18 mesi fa in modo da avere due team di lavoro: uno al lavoro sul progetto principale e l'altro impegnato in un progetto sperimentale volto a esplorare strade nuove e potenzialmente rischiose.
Abbiamo rivolto le nostre attenzioni ovunque: verso il panorama handheld, il Wii, il DS e le piattaforme online... e in quel periodo ci siamo dedicati anima e corpo alla sperimentazione. Ora però quella fase è passata e stiamo cercando di realizzare qualcosa di ricco e completo.
Un po' di tutto. Quando si è in tanti a proporre le proprie idee è normale che il risultato sia a dir poco caotico... ma alcune idee potrebbero anche vedere luce prima o poi. Lara è un personaggio unico e le opportunità per allargare i suoi orizzonti non mancano di certo.
Ora, alla luce della quantità di lavoro svolta sui precedenti Tomb Raider, dobbiamo assolutamente essere innovativi. E questo titolo ci è sembrato il miglior modo per esserlo.
Ad essere onesti la maggior parte sono chiusi a chiave in un cassetto. I due progetti a cui i team stanno lavorando stanno consumando tutto il nostro tempo e nessuno può dunque permettersi il lusso di pensare ad altro. Non appena avremo finito con questo progetto e avremo valutato il suo eventuale successo, potremo studiare con più calma tutte le nostre alternative.
> Lo sviluppo di un qualsiasi gioco è un rischio ma tale rischio si può limitare attraverso la ricerca, ad esempio analizzando i dati NPD e Nielsen. Nel campo dell'arcade gaming tutto è però più complesso e rischioso, quindi sì, in termini economici i risultati non sono del tutto prevedibili.
Bisogna tuttavia avere fiducia nei propri mezzi e nelle proprie idee, senza contare che correre dei rischi fa parte del nostro lavoro. Non vogliamo continuare a creare sempre lo stesso tipo di giochi per limitare i rischi di fallimento.
Solitamente non riveliamo dettagli di questo tipo perché la cosa non va molto a genio a Square Enix. Vi basti sapere che si tratta di un team di dimensioni moderate, sicuramente inferiori rispetto a quelle che si avrebbero con un qualsiasi titolo di punta. Molto inferiori.
La chiave di tutto è comunque quella di avere una serie di persone chiave: i direttori creativi, i tecnici e il Lead Designer. E questo senza contare che un team più piccolo giova alla comunicazione; siamo in grado di aggiustare le cose e prendere ogni decisioni molto rapidamente.
No, no. Abbiamo deciso di renderli due prodotti completamente diversi. Guardian of Light è un arcade rivolto ai consumatori di questa categoria, mentre l'altro titolo sarà sviluppato per un’altra utenza.
Ogni titolo con Lara Croft come protagonista necessita di alcune caratteristiche tipiche della serie, perché in caso contrario sarebbe solo "uno dei tanti".
In questo caso ci siamo buttati sulla co-op. Questa sarà la prima volta in cui i giocatori potranno parlarsi durante la risoluzione di un enigma. In passato abbiamo sempre preferito un approccio più solitario ma ora abbiamo capito quanto la condivisione dell'esperienza possa contribuire a incrementare il divertimento. È una grossa novità per noi.
Guardian of Light potrà inoltre essere giocato con un duplice approccio. I cosiddetti "arcade gamer" potranno finirlo tutto d'un fiato senza dedicarsi a enigmi particolarmente complessi (o almeno nulla che vi faccia lanciare il joypad contro il muro), mentre gli appassionati della serie potranno dedicarsi alle Challenge Tombs, per poi affrontare il gioco in maniera unica con dei perk aggiuntivi.