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NEOLUDICA – Art is a Game

La Biennale di Venezia diventa una sala giochi.

Eurogamer Cosa manca in Italia per cambiare il punto di vista sui videogiochi?
Ambra Bonaiuto

La maggior parte degli sviluppatori italiani considerano lo sviluppo come un lavoro qualunque, quindi mirano all’essenziale per il proprio sostentamento, evitando il confronto e la collaborazione, rimanendo chiusi nelle loro stanzette ed evitando occasioni di confronto e crescita. Questa situazione di sicuro non aiuta e non porta a uno sviluppo del settore.

Non a caso oltre ai “grandi” sviluppatori, si sono creati dei team più piccoli e soprattutto indipendenti che hanno voglia di creare nuove opportunità, di fare rete e di mettersi in gioco. Confidiamo in loro per il futuro innovativo del mercato videoludico italiano. Per un cambiamento globale c’è da lavorare parecchio, perché anche le istituzioni si mostrano restie alle nuove tecnologie pur di non stravolgere la loro stabilità quotidiana e molto spesso obsoleta.

Debora Ferrari

Manca la voglia da parte delle imprese di finanziare grandi progetti culturali, volontà politica da parte degli enti di cedere all'innovazione.

Wardrobe, opera interattiva di Molleindustria.
All'interno della mostra è dedicato uno spazio alle pietre miliari del settore.
Eurogamer Quali sono stati i criteri di scelta delle opere?
Ambra Bonaiuto

Questa è una domanda alla quale credo debba rispondere Debora, in quanto curatrice e responsabile del progetto. Dal mio punto di vista posso confermare la qualità degli artisti coinvolti all’interno del nostro evento collaterale, persone che come noi credono che il videogioco sia un medium culturale da valorizzare in quanto considerato una forma d’arte e che con noi sono pronti a portare avanti questa mission che ci siamo prefissati da quasi due anni.

Debora Ferrari

Abbiamo affidato ai curatori delle sezioni la ricerca della qualità e del messaggio e se avessimo potuto avremmo invitato molti più artisti che riteniamo validi e molti studios!

Eurogamer Quali sono state le maggiori difficoltà nell'attuare il progetto?
Ambra Bonaiuto

Non è stato facile portare il videogioco all’interno della Biennale di Venezia, né tanto meno farlo considerare una forma d’arte. Gli intoppi ci sono stati, il lavoro è stato duro e non è ancora finito, ma una volta saputa la notizia che eravamo dentro la Biennale la gioia e la felicità hanno preso il sopravvento. Per noi è stata una splendida soddisfazione dopo tanto lavoro. Le critiche e le lamentale ci sono state, ci sono e ci saranno sempre ma fino a quando ci si ferma a questo non cambierà mai nulla. Noi preferiamo rimboccarci le maniche e andare avanti: magari non sarà sempre facile ma l’importante è rimanere uniti e dare il meglio di se stessi.

Debora Ferrari

Il reperimento di risorse economiche per un progetto libero e senza tendenziosità. Questo è il ritornello nell'Italia di oggi.