NVIDIA: inizia l'era del 3D
La stereoscopia alla portata di tutti?
Nonostante quello che possono pensare i lettori, non mi sono mai ritenuto un giocatore particolarmente esigente. Certo, il mio PC dev'essere aggiornato per questioni lavorative, tuttavia non sono mai corso dietro l'evoluzione dell'hardware, aggiornando la mia piattaforma da gioco solo quando era realmente necessario.
Come molti tra gli hardcore gamer sanno, da sempre il Santo Graal è rappresentato dalla classica combinazione di elementi che fanno di un normale computer una macchina pensata espressamente per giocare. Processore, RAM e scheda video (per i più esigenti anche schede audio di particolare qualità), sono componenti da curare con attenzione per ottenere il massimo dal proprio hardware in termini di potenzialità.
Ultimamente anche il monitor ha raggiunto un'importanza sempre crescente, se pensiamo al fatto che display 16/9 di dimensioni via via maggiori hanno diminuito drasticamente i loro costi nel corso degli ultimi tre anni.
Nella progressione dell'hardware cui stiamo assistendo in questi anni, ci accorgiamo che c'è una periferica che finora non è mai stata presa in considerazione da parte della grande massa di videogiocatori. Stiamo parlando delle schede video tridimensionali, da utilizzarsi in combinata con occhiali specificamente pensati per il 3D e un sistema di monitor, televisori o proiettori.
Di base si tratta di una tecnologia "vecchia" che però solo negli ultimi diciotto mesi ha iniziato a diffondersi seriamente presso il pubblico consumer. Come sempre quando si parla di entertainment, è stato il cinema fare da traino e la visione di Avatar è stata sicuramente una delle killer application in grado di far conoscere la stereoscopia al grande pubblico.
Il 2009 è stato, infatti, l'anno di grazia in cui l'industria del videogioco ha iniziato a sviluppare seriamente hardware in grado di fare uscire le immagini dallo schermo, e come battistrada di questa nuova tecnologia abbiamo trovato NVIDIA.
Grazie al know-how sviluppato nella realizzazione di schede video sempre più performanti, il celebre produttore è arrivato in anticipo su questo tema con dispositivi dedicati già disponibili e altri in fase di realizzazione. Stiamo parlando di hardware in grado di cambiare drasticamente l'esperienza di gioco, a patto di avere un home computer di fascia alta e di essere disposti a qualche acquisto supplementare.
L'occasione per fare il punto della situazione sullo stato attuale di questa tecnologia è stata una dimostrazione di NVIDIA appositamente organizzata per Eurogamer.it, alla quale mi sono recato con una certa curiosità. E vi anticipo subito che la sorpresa nel constatare la qualità della tecnologia 3D Vision è stata notevole.
Che si trattasse di un portatile Asus espressamente pensato per il gioco, di una soluzione connessa a tre monitor in simultanea o di un videoproiettore a muro, l'esperienza di gioco con Crysis 2 è stata eccellente. La nitidezza e soprattutto la profondità dell'immagine è difficile da descrivere a parole: vi posso garantire che il salto generazionale dal punto di vista visivo è un'esperienza da provare assolutamente, anche pensando al fatto che non sono solo gli sparatutto a prestarsi a questa nuova evoluzione, e mi riferisco a titoli come Just Cause 2, Need for Speed Shift e Dragon Age Origins.
Dopo pochi minuti di gioco si capisce che la qualità deriva dall'utilizzo degli occhiali 3D Vision, pensati appositamente per dare il massimo con una determinata configurazione video e grazie alle sinergia perfetta tra schermo e visore. In particolare, la pulizia dell'immagine giocando su un Asus G74 Laptop mi ha lasciato a bocca aperta, facendomi domandare perché questa tecnologia sia a tutt'oggi così poco diffusa. Il costo è sicuramente una barriera all'ingresso di notevoli proporzioni, soprattutto se pensiamo che oltre agli occhiali bisogna anche farsi carico di un monitor di fascia alta capace di raggiungere i 120 Hz.
Tuttavia, l'impressione che con una spesa tutto sommato non troppo elevata (destinata a ridursi nel prossimo futuro), si possano raggiungere standard qualitativi impensabili fino a pochi anni fa, c'è tutta.