Skip to main content

Project Dust

Eric Chahi ci parla della sua prossima creazione.

“Ehilà Stefano, avrei da proporti un’intervista in esclusiva per Eurogamer.it all’E3”. “Ok, con chi?”. “Con Eric Chahi”.

Quando Ubisoft mi ha fatto questo nome, ammetto di avere avuto un vuoto di memoria: si trattava infatti di un nome che ben conoscevo ma al quale non riuscivo a collegare nulla. Una rapida occhiata in tempo reale su internet mi ha però rinfrancato: il creatore del geniale Another World (1991) e del discusso Heart of Darkness, è infatti assente dalle scene dal lontano 1998, dalla data cioè in cui il suo ultimo titolo venne accolto freddamente dalla critica e dal mercato dopo un periodo di sviluppo di proporzioni bibliche.

Ora però, in seguito a un riposo sabbatico altrettanto lungo, il game designer transalpino pare pronto a gettarsi nuovamente nella mischia con un gioco il cui nome (ancora non definitivo) è Project Dust. Con molta ambizione il titolo viene definito l’erede spirituale di Populous, e si ambienta in un mondo in cui la natura è ben più violenta di quella che conosciamo. Tsunami, terremoti, inondazioni, incendi ed eruzioni vulcaniche sono quello con cui i suoi abitanti dovranno confrontarsi quotidianamente, aiutati in questo da una benevola divinità, cioè noi, che cercherà di salvarli e di farli proliferare grazie al potere di plasmare gli elementi della natura.

L’ispirazione per questo titolo, afferma Chahi, gli venne un paio di anni fa da un viaggio nella Repubblica di Vanuatu, situata nel Sud del Pacifico, durante il quale andò a visitare il vulcano Yasur. "Ero vicino al cratere che era ancora molto attivo e potevo vederne le esplosioni al suo interno. Il rumore era incredibilmente potente, come quello degli aerei che infrangono il muro del suono. Bombe di lava cadevano da tutte le parti, alcune anche molto vicine a noi, ed ero incredibilmente affascinato e al tempo stesso terrorizzato da questa esperienza. Mi ricordo di avere avuto due pensieri in quel momento : il primo è che volevo fare almeno un altro videogame prima di morire; il secondo è che in quel gioco avrei voluto racchiudere l’ambivalenza della natura, così bella e violenta al tempo stesso".

Project Dust, del quale al momento non si sa molto altro, uscirà nella primavera del 2011 come prodotto scaricabile per Playstation Network, Xbox Live Arcade e PC. Cerchiamo quindi di scoprirne qualcosa in più direttamente dalle parole del suo creatore …

Eurogamer Beh, che sorpresa ritrovarti dopo così tanti anni! Bentornato nel mondo dei videogiochi! A cosa dobbiamo questa tua assenza di dodici anni dalle scene? Che hai fatto nel frattempo? Ti sei goduto la vita in riva a qualche spiaggia con una tequila in mano?
Eric Chahi

(ride) No, in realtà sono stato al caldo ma non al mare. Direi più che altro vicino alla lava…

Ecco l'unico filmato esistente al momento di Project Dust.
Eurogamer Alla lava?
Eric Chahi

Sì, non sto scherzando. Dopo Hearth of Darkness ho voluto fare un passo indietro perché era stato un gioco davvero lungo ed estenuante, e quindi ho pensato di dedicarmi alle mie passioni: pittura, musica e viaggi, essenzialmente. Sono stato nel Sahara, al confine meridionale dell’Algeria, e durante questi miei giri ho scoperto una passione per i vulcani attivi, che mi hanno regalato emozioni davvero forti. Vedere queste forze della natura così intense hanno lasciato una profonda traccia in me, che ho poi cercato di trasporre all’interno del gioco che sto realizzando.

Eurogamer In che senso?
Eric Chahi

Voglio creare un videogame in cui la natura sia onnipresente, ma in un modo diverso da quanto si è visto finora. Voglio dare l’idea della sua potenza, della sua forza e della sua presenza nell’universo.

Eurogamer Durante il filmato mostrato alla conferenza di Ubisoft credo di avere notato ciò di cui stai parlando: si è visto del terreno collassare e quindi riemergere in un vulcano. I pochi che hanno avuto modo di vedere il tuo gioco lo hanno definito un incrocio tra Populous e Black & White: che ne pensi di questa definizione?