Sony: parla David Reeves
PS3, PS4, PSP e il futuro di Sony...
Recentemente vi abbiamo riferito dei risultati finanziari non certo lusinghieri di Sony per il 2008 appena terminato. Le vendite delle console hanno mostrato un calo piuttosto netto rispetto al 2007, e soltanto il software PS3 è sembrato essere parzialmente in salute. Si potrebbe leggere la news come un segnale decisamente preoccupante, eppure David Reeves non la pensa affatto così.
Eurogamer si è fatta quindi spiegare dal "comandante in capo" di Sony Computer Entertainment Europe come si possa essere soddisfatti di quei risultati, e non ci siamo lasciati sfuggire l'occasione di chiedere, grazie ai nostri colleghi inglesi che hanno raccolto le nostre curiosità e quelle di tutti gli altri paesi i cui è presente il nostro network, chi a suo avviso stia vincendo l'attuale console war. Abbiamo poi fatto quattro chiacchiere a proposito del prezzo di PS3, dell'avvenire di PSP e...della PlayStation 4. Ma bando alle ciance e via con l'intervista!
Per quanto riguarda la PS3, l'obiettivo era e rimane un sell-in di 10 milioni di unità. Ovviamente PlayStation 3 è la priorità assoluta per Sony, e riusciremo senza dubbio a raggiungere il nostro traguardo. Siamo globalmente molto soddisfatti in proposito.
La PSP è andata incontro ad un calo, ma si è trattato di una questione economica generalizzata. Entrando nello specifico, abbiamo perso terreno in Russia: molti venditori sono stati inglobati da forze maggiori, ed è mancato il supporto finanziario. Così anche se la domanda era presente, è stato difficile reperire il prodotto.
La disoccupazione ha inoltre imperversato in Spagna, ed in misura minore in Italia. Lì mancava proprio la domanda. E non parlo solo di noi ovviamente, ma anche di Nintendo e Microsoft. E' stata una situazione identica per tutti.
Abbiamo parlato di 10 milioni di unità, e siamo a 10 milioni di unità. Un anno fa abbiamo abbassato il prezzo, quest'anno no. Il prezzo di Xbox 360 si è invece abbassato, mentre quello di Nintendo era già piuttosto basso.
L'idea non era di quella di concentrarci sulle vendite, quanto piuttosto sui profitti -ovvero di raggiungere il break even durante il Q3. Ed i risultati finanziari indicano che durante il Q3 Sony Computer Entertainment ha raggiunto il break even a livello worldwide. Invece di cercare quote di mercato e vendite, abbiamo insomma pensato ai ricavi, o per lo meno ad arrivare ad un punto di pareggio.
Assolutamente no. Siamo arrivati a due anni e mezzo all'interno di un ciclo che durerà dieci anni. Per ottobre, novembre e dicembre siamo rimasti diciamo in attesa, soprattutto per quanto concerne il prezzo. Abbiamo dovuto dimostrare che si poteva sostenere un certo modello di business, ed è precisamente quello che abbiamo fatto.
A marzo 2008 eravamo assolutamente avanti rispetto a Microsoft. Abbiamo lanciato la PS3 in Europa con sei mesi di ritardo rispetto agli USA, siamo usciti 18 mesi dopo il 360 e stavamo battendo Microsoft in termini di base installata. Quindi direi che la previsione si è avverata.
Non intendo parlare troppo della concorrenza, ma Xbox 360 non è avanti di milioni di unità rispetto a noi. Abbiamo venduto 500.000 PS3 a novembre e 1,1 milioni a dicembre. La nostra base installata è ora molto vicina agli 8,5 milioni nei territori PAL. I nostri numeri dimostrano che siamo assolutamente testa a testa.
Quello che è successo in realtà è che li abbiamo raggiunti, e loro sono stati costretti ad abbassare ancora una volta il prezzo. E' un po' come se avessimo fatto dieci round nei panni di Mohammed Ali, e siamo ancora in piedi visto che non abbiamo abbassato il prezzo. Abbiamo tenuto duro.
E riguardo ai round che ci rimangono da combattere nei prossimi sette anni, saremo sicuramente molto forti. Le scorse settimane hanno dimostrato chiaramente che siamo i numero due nel mercato. E io sono fiducioso come lo sono sempre stato.
Non voglio esprimermi in proposito, dal momento che non conosco i loro piani. Non vorrei sembrare arrogante parlando di Nintendo o Xbox 360.
No. Kaz probabilmente è stato interpretato male, conoscendolo non credo direbbe mai una cosa simile.
La vedo da un punto di vista diverso. Nell'industria videoludica abbiamo vinto tutti negli ultimi due anni: sono entrate nel giro persone che non si erano mai avvicinate ai videogame in precedenza. L'industria non è del tutto a prova di recessione, ma ha comunque fatto estremamente bene.
Dinnanzi ad una situazione economica generale di crisi si troveranno sempre persone che si riprendono velocemente, persone efficienti. I ragazzi di quello studio in particolare potranno essere rimasti senza lavoro al momento, ma credo che entro qualche settimana avranno trovato posto all'interno di altri team.
Ovviamente esistono anche casi di studi che chiudono definitivamente. Ma l'industria videoludica è cromosomicamente in salute. Non è questione di sopravvivenza del più forte, quanto di sopravvivenza di chi è davvero professionale, di chi non continua a tagliare i prezzi e a distruggere il mercato.