Modern Warfare 3
Robert Bowling e Glen Schofield a rapporto!
Con questa nuova meccanica si riuscirà, stando alle parole di Bowling, ad accontentare tutti. Prima si vincevano solo miglioramenti volti a uccidere il nemico in modo più efficiente, ora si potrà disporre di oggetti e abilità pensati per soddisfare tutti gli stili di gioco.
È poi interessante notare che le armi potranno essere migliorate all'aumentare del loro utilizzo. Si potranno infatti modificare le singole statistiche così da adattarle alle proprie esigenze, sbloccando ad esempio l'abilità per ridurre il rinculo o per trattenere il fiato più a lungo quando si prende la mira.
Ha poi chiuso il discorso l'annuncio che ci saranno server dedicati su PC e 16 nuove mappe multiplayer. Ognuna di esse sarà utilizzabile sia per il multi che per le Spec Ops, delle quali abbiamo parlato già in un nostro precedente articolo. Ciò permetterà a tutti coloro che prediligono il single player, perché intimoriti dal multi, di assaggiare il gusto della competizione online provando le stesse locazioni e le stesse meccaniche di gioco ma in coop, e quindi in un ambiente non competitivo.
Infine è venuto il momento che attendevo, ossia quello dell'intervista. Ammetto che mi ero recato all'appuntamento immaginandomi qualche domanda di rito, d'altronde il gioco di suo non mi ispirava particolari voli pindarici. Ma quando mi stavo per avvicinare alla saletta, Glen Schofield ha esordito ad alta voce dicendo "mi raccomando, niente domande banali, che per sapere quante armi ci sono nel gioco bastano i comunicati stampa".
Una sfida? Non ne ho mai rifiutata una in vita mia, non inizierò certo ora!
Quello che accade in MW3 è una naturale evoluzione degli avvenimenti di Modern Warfare 2, e dunque di qualcosa di cui abbiamo parlato già nel 2007. Nel nostro gioco, comunque, riusciremo a respingere il nemico al di fuori degli USA; non posso anticipare troppo della trama ma posso dirti che il tema dominante sarà quello del conflitto mondiale, più che dell'invasione degli USA.
Mi sento di dare ragione a Robert. Il tema dell'invasione per noi è solo un pretesto per dare il via agli eventi di Modern Warfare 3 ed è una coincidenza che sia uno spunto usato anche in altri giochi o in alcune serie TV. Non credo poi che il tutto sia riconducibile all'11 settembre, che è un evento ormai avvenuto dieci anni fa: volevamo solo fare qualcosa di diverso e di divertente.
Credo che gli eventi narrati siano più plausibili di quanto non sembri. In MW2 l'esercito russo non è altro che uno strumento nelle mani di Makarov, che è il vero cattivo che tira le fila. Insomma, non parliamo della Russia che invade gli USA, ma di una cospirazione creata ad arte da una mente criminale che spaventa perché non si capisce dove voglia andare a parare se non alla fine.
Quello che dici è vero, ma nel pensare alla trama di Modern Warfare 3 abbiamo voluto applicare il classico concetto del "what if". Cosa accadrebbe se i Russi invadessero gli Stati Uniti? Non abbiamo mai avuto la pretesa di narrare avvenimenti realistici, la credibilità non è un nostro obiettivo.