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Intervista a Danny Bilson

Intervista all’Executive Vice President di THQ.

Danny Bilson

È un ragionamento che può valere per alcuni nostri concorrenti ma non per THQ. Ma neanche per sbaglio. Il nostro lavoro, la nostra missione, è dare spazio alla creatività e questa è la ragione per cui stiamo attraendo così tanti talenti negli ultimi tempi.

Siamo convinti che dalla creatività possano derivare ottimi profitti. Crediamo nell'ispirazione e nell'originalità, non nei focus group o nei test a porte chiuse. E non crediamo che i fondi di investimento debbano dirci quello che dobbiamo fare.

Mi auguro che i due signori che avevi a fianco fossero realmente degli appassionati capaci di distinguere un gioco bello da uno brutto, ma nella nostra compagnia non è affatto così perché hanno promosso me, un creativo, a direttore della divisione dei videogiochi. Diversamente, al posto mio ci sarebbe un amministrativo o un finanziario.

Sia chiaro, siamo in questo business per fare soldi perché con essi possiamo poi fare nuovi prodotti. Ma com'è che si guadagna in questo settore? La risposta è semplice: facendo arte. È proprio per questa ragione che abbiamo al nostro fianco talenti del calibro di Patrice Désilets, Guillermo Del Toro e Tomonobu Itagaki. Nessuno dei quali, peraltro, è americano.

Eurogamer Qualche settimana fa ho intervistato l'amministratore delegato di GameStop Italy, il quale ha espresso l'opinione che il fenomeno dei giochi usati non solo non dovrebbe essere contrastato, ma anzi è la ragione per la quale gli appassionati acquistano così tanti titoli nuovi. In caso contrario, sosteneva, ben pochi riuscirebbero ad arrivare ai 70 euro richiesti oggi per un tripla A. Essendo THQ una delle società più impegnate a combattere il fenomeno dei giochi di seconda mano con l'online pass, mi interessava sentire la sua opinione in proposito.
WWE SmackDown vs Raw 2011 ha usato l'Online Axxess per contrastare il fenomeno dell'usato.
Danny Bilson

Credo che la dichiarazione espressa dal management di GameStop difenda le loro politiche, e capisco anche che le loro argomentazioni possano sembrare sensate, ma se uno ha 60 dollari da spendere e ne lascia 55 a GameStop per acquistare un usato, a noi cosa resta?

La risposta è che non resta nulla e il risultato è che io poi mi ritrovo senza il denaro da investire in giochi di qualità. Coi prodotti usati vengono sottratti i soldi dei consumatori dal nostro "ecosistema" (sic).

La politica di THQ di valorizzare il nuovo è quindi una diretta conseguenza: se compri il gioco nuovo hai tutto, mentre se prendi l'usato devi sapere che avrai qualcosa in meno. Il nostro obiettivo, però, è di trovare il giusto compromesso senza "offendere" il consumatore: sono anche io un essere umano e se in un negozio trovo un maglione a 5 dollari in meno che da un'altra parte, sono tentato di comprarlo lì.

Uno che entra in un negozio con 40 dollari da spendere e sceglie un titolo di THQ è comunque un nostro cliente e va rispettato, ma deve anche sapere che nessuno dei suoi soldi finirà nelle nostre tasche per coprire i nostri investimenti.

La gente deve capire che i giochi belli costano, e che il supporto all'online ha delle spese costanti e prolungate nel tempo. Pertanto nei nostri titoli alcune funzionalità del multiplayer saranno libere per tutti e rappresenteranno una sorta di assaggio: dopodiché, se si è interessati ad averle tutte, o si acquista il gioco nuovo o si compra un pass.