Venti minuti con Frank Pearce
Alla scoperta dello spirito di Blizzard…
L’affermazione degli e-sport è un processo da analizzare a posteriori solo sul lungo periodo e richiederà molta creatività anche da parte degli sviluppatori, che dovranno ideare i giusti strumenti per fare in modo che questo fenomeno si affermi. Noi, come ha detto Frank prima, crediamo di essere sulla giusta strada con la progettazione di giochi come StarCraft II e di portali come Battle.net, ma ovviamente non possiamo creare e alimentare un fenomeno di tale portata da soli, unicamente coi nostri titoli.
Credo che una cosa indispensabile per l’affermazione degli e-Sport sia la creazione o l’organizzazione di eventi dal vivo, dove migliaia di persone possano riunirsi per assistere alle competizioni. Questa è la ragione per la quale Blizzard ha finora organizzato tanti momenti di aggregazione come i Blizzcon, e continuerà a farlo.
Tutte le modifiche che abbiamo apportato sono ininfluenti ai fini della fruizione del gioco, e non ne influenzano il gameplay. L’identità di StarCraft II è rimasta invariata.
La ragione per cui siamo stati costretti a questa manovra è la regolamentazione sudcoreana degli internet café, nei quali non possono girare giochi vietati ai minori di 18 anni. Una buona parte dei nostri utenti gioca da lì e non da casa propria, come facciamo in Occidente.
Credo che volendo dare una risposta più ampia alla tua domanda, siamo una compagnia su scala mondiale e, come tale, dobbiamo cercare quanto possibile di rispettare i regolamenti e le condizioni dei paesi nei quali facciamo affari.
Investiamo talmente tante energie e risorse nei nostri giochi che vogliamo fare in modo che i nostri fan ne possano godere ovunque nel mondo. Per fare ciò, dobbiamo per forza collaborare con le autorità locali.
Senz’altro…
So che ti parrà strano ma non c’è alcun calcolo dietro a questo. Non studiamo a tavolino come creare i nostri videogame per fare in modo che vadano bene in tutto il mondo, ma ci limitiamo piuttosto a sforzarci di fare i giochi che ci piacciono. Il fatto che poi abbiano successo ovunque è una conseguenza.
Prendi ad esempio World of Warcraft: quando è uscito non era certo ai vertici della tecnologia ma abbiamo scelto un stile visivo unico, che gli ha conferito una personalità in grado di affermarsi e di renderlo a tutt’oggi un punto di riferimento nell’ambito degli MMO. Il fatto che non sia né un gioco con tratti occidentali né orientali, ma che abbia un’identità propria, è probabilmente la ragione del suo successo a livello mondiale.